San
Cristobal de las Casas - Chiapas
I compiti sono un
tema delicato perché non sempre vengono svolti. Quando li correggiamo, Laura, l'accompagnatrice, chiede ai bambini: “Sei stato felice di far questi compiti?” La risposta è
sempre affermativa e allora mattiamo una faccetta sorridente; poi Laura gliene
mette un'altra perché dice “e io sono contenta che tu abbia imparato”.
Questi primi giorni
di scuola sono stati molto intensi e ho avuto l’impressione che mi abbiano già
aperto porte che aspettavano proprio questo!
Ad esempio quando
Malena, 6 anni, arrivando a scuola si è accorta di essersi dimenticata di far i
compiti, la risposta dell’accompagnante Laura, che con molta tranquillità ha
detto: “Non importa, può succedere che ci dimentichiamo, che non siamo in casa
e che non possiamo farli, non succede nulla” mi ha liberato i pori della pelle!
Il punto è che se sono libera e ci tengo, quei compiti li farò e avrò voglia di
farli altre volte.
Laura aveva infatti
chiesto ai bambini se volevano dei compiti e loro avevano risposto di sì ed
erano felici di averne! E così, a pranzo, Ix, 6 anni, finita la scuola, invece
di mangiare scrive liberamente e con molto impegno un esperimento, che alla
fine si rivela la ricetta delle empanadas
che proveremo a cucinare un giorno. Ichi, invece, non vede l’ora di presentarci
la sua conferenza: ha scelto di parlare dei gufi, per cui sta scegliendo le
foto e il materiale di cui ci parlerà fra qualche giorno.
Questo si chiama
seguire la naturale motivazione e curiosità dei bambini e si cerca di far
attenzione che i bambini siano felici di ciò che stanno facendo, che abbiano
voglia di farlo. In questo modo infatti affrontano le materie di studio senza
obbligo e con entusiasmo.