La
terza linea guida consiste nello spiegare ai bambini che finché non si è calmi è impossibile pensare. Le emozioni
condizionano la mente a vedere le cose in un certo modo. Diciamo ai bambini che
devono anzitutto calmarsi, in modo da vedere chiaramente che cosa sta
succedendo, e poi decidere il da farsi. E insegniamo metodi specifici per
calmarsi quando provano queste sensazioni.
[Il Dalai Lama aveva una curiosità: “Quando
dice ai bambini che devono anzitutto calmarsi, in modo da riconoscere l’emozione
e decidere il da farsi, quello non è già un modo di dire loro che devono
modificare le emozioni?”]
Diciamo
che è un modo per dire loro che devono gestire la stimolazione. Non vogliamo
che si sbarazzino dell’emozione. Vogliamo che si calmino in modo da poter dire
a se stessi: “Sono arrabbiato. E adesso che cosa faccio? Perché sono arrabbiato?”.
[Secondo questo programma, ogni emozione era
accettabile, ma non necessariamente lo erano le azioni che ne conseguivano. Ciò
era in netto contrasto con la visione buddista secondo la quale certe emozioni non
sono di sé accettabili. Il Dalai Lama si fermò a riflettere a lungo prima di
indicare a Mark che poteva continuare.]
Dalai Lama,
Daniel Goleman, Emozioni distruttive, p. 319-320