Il nostro
atteggiamento deve essere simile a quello del pino di montagna: esso non si
irrita quando il suo sviluppo è ostacolato da una pietra, né pianifica i modi
in cui potrà aver ragione degli ostacoli; cerca solo di capire se debba
crescere in una direzione piuttosto che in un’altra, nel senso della pendenza,
o nel senso contrario.
Come l’albero,
dobbiamo credere a questo quasi impercettibile, ma poderoso impulso – un impulso
che deriva da quella tendenza all’unica, creativa autorealizzazione. E si
tratta di un processo nel corso del quale si devono spesso ricercare soluzioni
a problemi che sono ignoti a qualsiasi altro soggetto.
Gli impulsi verso
una direzione piuttosto che verso un’altra provengono non dall’ego ma dalla
totalità della psiche, il sé.
Carl Gustav Jung, L’uomo e i suoi simboli,
Milano 1991, p. 150