Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

venerdì 5 ottobre 2012

IO, FRANCESCO - Carlo Carretto



Il discorso della non violenza è oggi recepito da tutti: è chiaro, semplice e potreste veramente con la sua dinamica cambiare la faccia della terra.
Parlate molto oggi di diritti dell’uomo ed è giusto.
Il primo diritto dell’uomo è di non essere violentato da nessuno, di essere lasciato in pace.
Il discorso è di un’ampiezza biblica e dovete viverlo fino in fondo.
Intanto diciamo subito che incomincia da lontano, molto lontano.
La non violenza riguarda innanzitutto la natura, i cieli, i mari, le miniere, i boschi, l’aria, l’acqua, la casa.
Sono le prime cose da non violentare e purtroppo è un peccato che avete commesso largamente e non so se riuscirete a salvarvi.
Avete violentato le foreste, sporcato i mari, saccheggiato ogni cosa come dei banditi.
Non c’è limite alla vostra prepotenza sulla natura.
Se ci fosse un tribunale del cielo, del mare e delle miniere sareste tutti o quasi tutti condannati a morte.
Ma forse c’è questo tribunale, anche se invisibile; difatti incominciate a pagare.
L’aria diventa irrespirabile, il cibo si fa cattivo, il cancro vi attacca con precisione.
Ora che avete quasi tutto distrutto mi avete nominato il santo della difesa ecologica, ma è un po’ tardi, dovete ammetterlo.
Non so cosa potremo fare.
Il male è che a governare sono sempre gli stessi: i potenti, i ricchi, i politici di mestiere.
Provate a mettere al governo i piccoli, i semplici, i poeti.
Ma chi crede ai poeti!
Fatevi governare da coloro che sono ancora capaci di guardare di notte le stelle o di passare un’ora a contemplare uno scarafaggio sotto una foglia secca nel bosco e a sognare dietro una lucciola in un campo di grano a maggio.
Questi vedrebbero meglio i problemi degli uomini, per lo meno non compirebbero tante nefandezze.
Siete arrivati a un limite insostenibile e non avete ragione a lamentarvi: siete degli incoscienti.
Continuate a fabbricare macchine che vi consumano materie prime e immensi capitali e non date il minimo aiuto a chi lavora in campagna dove sta la vera ricchezza del mondo e dove tutto va in rovina.
Fabbricate laureati che resteranno disoccupati, annoiati e sfiduciati in città e non cercate di formare giovani che amino il lavoro costruttivo, semplice, artigianale, agricolo e che prima dei soldi amino un oggetto ben fatto o un pezzo di pane integrale.
Il vostro errore di fondo è quello di mettere il denaro in cima alla scala dei valori invece di mettervi la verità e l’amore.
Fate della terra un giardino e il giardino vi darà ciò che cercate: il pane e la pace.
Ma ora capisco che sto dicendo ancora cose da “fioretti” che vi faranno solo sorridere e in cui non crederete.
Sono un sognatore.
Sono Francesco d’Assisi.

Carlo Carretto, Io, Francesco, Assisi 1980, p. 144-150
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