Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

domenica 22 aprile 2012

IL SENSO DEL VIAGGIO - Herman Hesse


Bar-cellona

Quante immagini, impossibili da fissare, che meravigliosa e ricca quantità di sensazioni ci circondava!
Abbiamo visto città erette su palafitte in acque di forti correnti solcate da migliaia di barche silenziose, un commercio galleggiante, galleggianti le piccole botteghe di tappeti, di frutta, di libri di preghiera, di pesci.
Abbiamo visto isole e scogli fatti di terra, di corallo, di fango, isole grandi come un fungo e isole grandi come la Svizzera, le abbiamo viste lontane e blu nel tramonto o brillanti di mille colori nell’affocato meriggio, o grigie e spettrali sparire nelle fitte nebbie della pioggia torrenziale.
Ma ancora più bella di tutto ciò, rimane pur sempre la nostra esperienza con gli uomini. Il sapiente passo dell’indù, il dolce e triste sguardo da cerbiatto del delicato singalese, il bianco brillante degli occhi del coolie Tamil dal colore nero-bruno, il sorriso di un distinto cinese. Il balbettare di un mendicante in un dialetto straniero e gorgogliante, il comprendersi senza parole fra uomini di dieci diversi popoli e lingue, la pena per gli oppressi, lo spregio per i superbi oppressori e, ovunque, il singolare felice sentimento che tutti costoro sono uomini, nostri simili, fratelli, compagni di sorte.
Solo partendo da ciò, dal sentimento della fratellanza e della intima eguaglianza, lo straniero e il diverso acquistano, così come l’unione dei paesi e dei popoli, la loro più profonda e affascinante bellezza.
Quante volte io, come milioni di altri viaggiatori, ho osservato uomini e città di popoli esotici solo come delle curiosità, ho solo lanciato sguardi come in un serraglio dove tutto appare interessante, ma del quale, in fondo, assai poco mi interessava. Solo dopo aver abbandonato questa mentalità ho potuto vedere i malesi, gli indiani, i cinesi e i giapponesi come uomini e miei parenti prossimi, solo allora sono per me incominciate le esperienze che hanno dato al mio viaggio senso e valore.
Herman Hesse, Memorie dall’India (1913)

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