Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

lunedì 22 dicembre 2008

10. RIFLESSI - Francesco Callegari

Lago delle Buse al Passo Manghen (2006)

Sto pensando a un augurio da formulare ai ragazzi e ai loro genitori, ai docenti e a tutto il personale ausiliario e amministrativo per questo Natale. Stiamo certamente per vivere un’occasione di festa, ma soprattutto quest’anno non possiamo limitarci a un banale augurio di circostanza. I grandi eventi che stanno interessando l’economia del mondo intero e che forse arriveranno a produrre una modificazione anche del nostro modo di vivere sono fonte di preoccupazione e non possono essere dimenticati. Su scala ridotta, anche le scuole stanno vivendo momenti in cui non è chiaro il loro futuro: classi, orari, organici vedranno modificazioni che non sappiamo ancora quantificare, ma che richiederanno sicuramente una riflessione profonda e un rinnovato impegno personale e professionale.
Penso ai docenti e ai ragazzi, all’ufficio e ai servizi, e così mi trovo a ragionare sulla nostra scuola, a cosa è ora e a cosa vuole diventare. Ma non scorgo mura, banchi e lavagne: distinguo invece i vostri volti che, come in un immenso puzzle, svelano e compongono l’immagine della nostra scuola. Tanti piccoli visi di bambini e ragazzi accanto a quelli dei loro genitori, visi di insegnanti e visi di assistenti e di collaboratori che danno forma e contorno e colore a questa nuova istituzione scolastica. 
Tra voi sovente sono stato un lago circondato da montagne. In me si sono rispecchiate le vostre vette e i curvi pendii, e anche il lento sfilare delle greggi dei vostri pensieri e passioni. E al mio silenzio è giunto come a ruscelli il riso dei vostri bambini e a fiumi l'ardente desiderio dei vostri giovani”.
Queste parole tratte da “Il Profeta” di Gibran sembrano uscire dalla bocca della nostra scuola. In questo lago si riflettono tutte le presenze che gli ruotano intorno con il loro impegno e la loro professionalità, con le loro fatiche e i loro successi, con le piccole o grandi delusioni e le sempre grandi aspettative.
Una cosa è certa: il lago non può riflettere ciò che non gli vive intorno, ciò che non esiste lungo le sue rive. Se vogliamo vedervi riflessi le vette o i pendii, ciascuno di noi dovrà essere vetta o pendio. L’Istituto Comprensivo di Camposampiero potrà essere solo ciò che noi siamo, ciò che noi vogliamo. Tutto il resto rimane solo una fantasmagoria della nostra immaginazione, una creazione della nostra mente, una proiezione dei nostri desideri.
Questo è l’augurio che mi sento di fare: pensiamo e agiamo concretamente in modo tale che l’impegno di tutti aiuti a realizzare i sogni di ciascuno.
Buon Natale e buon anno dal vostro


Francesco Callegari
           Dirigente Scolastico
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