Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

NEWS

Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

lunedì 24 settembre 2018

UN FIUME LI SEPARAVA – Francesco Callegari



Un fiume li separava. Lui abitava lungo la riva destra, lei in quella di sinistra. Lui aveva ventiquattro anni e cercava una moglie, lei non ne aveva ancora diciotto e sognava il grande amore della sua vita. Lui faceva l’impiegato e sapeva cucire le parole, lei faceva la sarta e creava poesie con l’ago e il filo. Lui rombava veloce con la sua moto e lei filava leggera in bicicletta. Lui aveva un carattere forte e deciso, lei era paziente e sapeva attendere. Lui si chiamava Mario, il nome di lei era Maria.

Un fiume li separava. E forse non si sarebbero mai incontrati.

Ma, per un giorno, un solo giorno di 72 anni fa, le due rive del fiume si congiunsero e lasciarono passare una lettera. Questo miracolo avvenne per l’esattezza il

15 settembre 1946
Gentilissima signorina Maria,
vorrà essere così cortese di scusare se mi son preso la licenza di inviarle questa mia.
Innanzitutto faccio le mie scuse se domenica ho mancato, ma non vedendo alcuna risposta alla mia cartolina e anche per ragioni di famiglia che non mi hanno concesso di allontanarmi da casa, non mi sono mosso.
Questa sera sono passato dalle sue parti sperando di incontrarla, ma invano, speravo quindi di vederla al cinema di Pieve, ma neppure.
Sarei pertanto a chiederle, se lei nulla ha di contrario, se possiamo una volta incontrarci, quando e dove lei crederà più opportuno.
Gentilissima signorina Maria, un’altra cosa sarei a chiederle, se questa mia non le fosse gradita, di distruggerla.
Accetti i miei migliori sensi di devozione e stima.
Mario Callegari

Quella lettera non fu distrutta, e per questo noi ora siamo qui.

A quella lettera ne seguirono molte altre che descrivono giorno dopo giorno, anno dopo anno, la storia di un grande amore. Unico, come unici sono tutti i grandi amori. Amori fatti di vicinanza, ma che resistono anche nella lontananza; amori pieni di sorrisi, ma bagnati talvolta anche di lacrime; amori sussurrati con parole e gesti velati di complicità, ma talvolta oscurati da nuvole di incomprensione.
Amori però traboccanti sempre sempre sempre di desiderio e di nostalgia.  

Con i novant’anni di mamma Maria, festeggiamo questo suo grande amore. Per Mario e per noi figli e per i nipoti. Questo grande amore, paziente come l’acqua del suo fiume e forte come gli alberi delle sue rive, è ancora per noi il modello, il punto di riferimento, la nostra base sicura. In lei si riassume e trova un senso la storia della nostra famiglia, in lei ciascuno di noi trova traccia di ciò che è stato, di ciò che è e di ciò che diventerà. Cinque vite sono sgorgate dalla sua sorgente, cinque ruscelli che sono diventati fiumi ingrossati dalle esperienze. Raimondo e Fiorenza hanno già raggiunto il loro mare. Noi stiamo ancora fluendo sotto gli occhi sempre attenti e premurosi di mamma Maria.

Se mi fosse chiesto di definirla con una sola parola, direi “rispetto”. Il suo atteggiamento nei nostri confronti è sempre stato quello di assoluto rispetto per le nostre scelte, anche se magari per lei non erano del tutto chiare o condivisibili. In quel suo “Fa’ quello che ti senti” è racchiuso lo stile di accettazione e di non giudizio che tanto faticosamente noi stiamo cercando di apprendere.

Se tutti noi siamo diventati le persone che siamo, una parte importante del merito è tua.

Grazie mamma Maria.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...