Dite:
è faticoso frequentare i bambini. Avete ragione.
Poi aggiungete: perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli.
Ora avete torto. Non è questo che più stanca. E’ piuttosto il fatto di essere obbligati a innalzarsi fino all’altezza dei loro sentimenti. Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi. Per non ferirli.
Poi aggiungete: perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli.
Ora avete torto. Non è questo che più stanca. E’ piuttosto il fatto di essere obbligati a innalzarsi fino all’altezza dei loro sentimenti. Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi. Per non ferirli.
Janusz Korczak
(1878-1942). Medico, scrittore, grande educatore polacco, morto nel campo di
Treblinka nel 1942 con tutti i suoi bambini ebrei della Casa degli Orfani di
Varsavia, da lui fondata e diretta per trent’anni.
I
versi sono tratti da “Quando ridiventerò
bambino”, Luni, Milano 1996.