La vita liquida è una
vita di consumi. Essa marchia il mondo e ogni suo frammento, animato e
inanimato, come oggetti di consumo: vale a dire oggetti che perdono la propria
utilità (e con essa il lustro) man mano che vengono usati. La vita liquida
modella secondo i canoni degli oggetti di consumo il giudizio, e la valutazione
di tutti i frammenti, animati e inanimati, del mondo.
Gli oggetti di
consumo hanno una limitata aspettativa di vita utile e, una volta superato tale
limite diventano inadatti al consumo; e, poiché “poter essere consumati” è la
sola caratteristica che ne definisca la funzione, essi diventano inadatti a
qualsiasi cosa; inutili, insomma. A questo punto andrebbero eliminati
(biodegradandoli, incenerendoli, affidandoli alle cure delle agenzie di smaltimento
dei rifiuti) dal luogo dove si svolge la vita dei consumi, per far posto ad
altri oggetti di consumo ancora inutilizzati.
Zygmunt Bauman,
Vita liquida, Roma-Bari 2008, p. XVII