Se l'intervento educativo è un aiuto, personale e qualificante,
dato a chi ha bisogno di promuovere umanamente la formazione completa della sua
personalità, l'educatore sarà in grado di darlo nella misura in cui egli stesso
avrà raggiunto, o intende raggiungere, la propria maturità, identità e
integrazione. La bocca parla dalla pienezza del cuore.
Se non si
è ancora uomini veri, per avere il diritto di intervenire su altri, diventa
necessario vivere in stato di permanente educazione, nello sforzo quotidiano di
progredire insieme con gli altri verso la realizzazione integrale della propria
umanità.
Quando
pretendiamo di fare gli educatori con la presunzione di essere uomini arrivati
che non hanno più bisogno di essere educati dalla vita, diventiamo ipocriti.
Colui che non ha scoperto il senso e il valore della propria vita non può
indicarli agli altri.
Carlo Maria Martini, Lettera pastorale, 1987