L'educazione è un'arte gioiosa; non può essere un lavoro forzato.
Nemmeno può essere motivata in se stessa da un fine di lucro, ma soltanto dalla
creazione il più possibile armoniosa e felice di una persona umana.
La soddisfazione e l'appagamento primo e sommo sono dati a un vero
artista dal capolavoro uscito dalle sue mani.
L'educazione, come ogni vera arte, non tollera ricette, formule,
cliché.
Esige nell'educatore originalità e individualità: chiede che si
educhi con gioia. Insieme esige un grande rispetto dell'individualità e
originalità della persona da educare in un'atmosfera di autenticità e di
serenità.
Carlo Maria Martini, Lettera pastorale, 1987