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martedì 26 gennaio 2016

SU “LA CULLA MAI FINITA” 1 – Gabriella Caramore


Questa è una storiella che fa parte della tradizione sufi, quel grande movimento della mistica islamica che si diffuse da subito, più o meno sotterraneamente, in tutti i territori toccati dall’islam, con la forza di una sapienza libera e fedele, severa e al tempo stesso non sistematica: un’intelligenza dell’umano estranea a ogni convenzione, centrata sull’essenzialità della vita.
Il falegname sufi ritiene, in una logica certamente paradossale, che il senso della vita non possa consistere nella fretta di avere le cose al tempo dovuto, restando asserviti a un’economia della necessità. Non vuole sottostare alle leggi – pur blande: si tratta solo di una culla, in fondo! – dell’uso e del consumo.
E’ altro l’ordine temporale della vita umana, e non bisogna sciuparlo assecondando convenienze e automatismi.
Gabriella Caramore, Pazienza, Il Mulino, Bologna 2014, p. 40.