Talora la mia vita mi
appare banale al punto da non meritare non dico di scriverla, ma neppure di
ripensarvi a lungo, e non è affatto più importante, neppure ai miei occhi, di
quella del primo che capita.
Talora mi sembra unica e perciò appunto senza
valore; inutile, perché è impossibile adeguarla all’esperienza comune.
Nulla vale a
spiegarmela: i miei vizi, le mie virtù sono assolutamente insufficienti; vi
riesce di più la mia gioia; ma a intervalli, senza continuità, e soprattutto
senza un serio motivo.
Marguerite
Yourcenar (1903-1987), Memorie
di Adriano [1951], Milano 1981, p. 26