La
prova dello sguardo non è sempre vissuta agevolmente: troppo spesso rappresenta
persino un dramma, e come liberarsene rimane forse l’apprendistato più
delicato.
Quando
sono solo in mezzo alla folla, quando i miei movimenti suscitano il riso, capisco
quanto determinante sia lo sguardo. L’altro mi si impone. La sua presenza
diventa un peso. Come cambiare gli occhi che luccicano di scherno, come
tollerare che un altro invada la mia vita cogliendone solo l’aspetto ridicolo?
Gli occhi che vedo per la prima volta mi spiano, diventano nemici: anche se non
mi conoscono, rivelano tuttavia quella parte oscura di me che ormai è stata accettata
e superata dai miei amici.
L’altro,
fondamento della mia vita, diventa un ostacolo, incolla le sue etichette il cui
effetto nefasto ferisce a lungo.
Alexandre
Jollien, Il mestiere di uomo, Edizioni Qiqaion, Magnano (BI) 2003, p. 70-71