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martedì 2 ottobre 2012

CONOSCI TE STESSO - Un genitore



A Delfi, nell’antica Grecia, c’era un tempio dedicato al dio Apollo e, sulla facciata dell’ingresso principale, i visitatori, prima di entrare, potevano leggere una scritta scolpita sulla pietra: “Conosci te stesso!”.
Sembra, infatti, che sia stata incisa lì come un saluto del dio a chi entra, invece del solito "salve". Un saluto inusuale, detto in modo enigmatico. Tra di noi ci salutiamo nei modi abituali, come ad esempio: "ciao", "buona giornata", "come stai?".
Una tale iscrizione potrebbe suonare anche come ammonimento per chi entra nel tempio: cioè che non sarà facile mettersi in comunicazione con dio fintantoché non si sarà percorso il cammino che conduce alla conoscenza di noi stessi.
Scoprire quale sia la nostra meta, quale il nostro destino sono enigmi che ci accompagnano per tutta la nostra esistenza.
"Conosci te stesso" è dunque l'augurio del dio all'uomo di trovare quello che sta da tempo ricercando, senza perdere mai la distinzione tra bene e male. 
Non è un augurio da poco; spesso rischiamo di inseguire e di affaticarci per un falso-bene che si rivela in conseguenze inattese, spiacevoli e irrimediabili.

Un genitore alla ricerca di se stesso