Oggi i bisogni dell'uomo, particolarmente quelli dei ragazzi e degli adolescenti, si esprimono in messaggi quanto mai complessi e anche apparentemente contraddittori. Dalla comprensione del senso di questi messaggi dipende l'operazione educativa dei genitori, degli insegnanti e degli educatori.
Non diamo per scontato di conoscere veramente ciò di cui hanno
bisogno i nostri ragazzi. Anche perché solitamente la loro domanda viene
espressa in codice. Talora i loro "no" vogliono dire "sì" e
con i "sì" intendono dire "no". C'è il soggetto che piange
apparentemente senza motivo. C'è quello che si chiude in un silenzio
angosciante e inspiegabile. C'è chi fugge da qualsiasi compagnia, chi si chiude
dentro una stanza o scappa da casa. Altri diventano affabili e servizievoli
inaspettatamente...
Per capire i loro bisogni dobbiamo dunque imparare i loro
linguaggi.
E i bisogni sono differenti per qualità, peso e valore. Si va dai
bisogni essenziali e positivi (quelli autentici, richiesti dalla natura umana e
dallo sviluppo della persona) a quelli "surrogati", indotti da false
abitudini (mangiare dolci di continuo, vedere la TV per ore, uscire sempre di
casa...), fino ai bisogni vizi (droga, alcool, gioco di azzardo...).
Mi soffermo soltanto sui più essenziali, che possiamo chiamare i
bisogni-diritti; da questi infatti riusciremo a capire e a valutare meglio
anche gli altri.
In ogni momento della nostra vita abbiamo bisogno di persone che
si interessino veramente di noi, di cui noi stessi ci interessiamo.
Abbiamo
bisogno di persone prima che di cose. Non di persone qualsiasi, ma di persone
che sentiamo "vive per noi", che abbiano un forte sentimento della
nostra esistenza e avvertano come indispensabile la loro esistenza per noi.
Carlo Maria Martini, Lettera pastorale, 1987