Le cose cambiano
in continuazione, se solo potessimo rendercene conto. Nulla diventa come
vorremmo, come lo sogniamo. Lo stato non centrato, intermedio è una situazione
ideale, una situazione in cui non veniamo catturati e possiamo aprire i nostri
cuori e le nostre menti oltre il limite. E' uno stato delle cose molto tenero,
non aggressivo, senza confini precisi.
Stare con quella
instabilità - stare con un cuore spezzato, con uno stomaco che brontola, con un
senso di disperazione e la voglia di rivincita - questa è la via del vero
risveglio. Rimanere con quell'incertezza, imparare il trucco di rilassarsi nel
mezzo del caos, imparare a non farsi prendere dal panico - questa è la via
spirituale.
Imparare il trucco
di afferrare noi stessi in modo gentile e compassionevole è la via del
guerriero. Noi afferriamo noi stessi migliaia di volte ancora, che ci piaccia o
no, ci irrigidiamo nel rancore, nell'amarezza, nella giusta indignazione - ci
irrigidiamo in ogni modo, anche in un senso di sollievo, un senso di
ispirazione.
Ogni giorno
potremmo pensare all'aggressività nel mondo, a New York, Los Angeles, Halifax,
Taiwan, Beirut, Kuwait, Somalia, Iraq, dappertutto. In tutto il mondo ciascuno
attacca sempre il proprio nemico e il dolore si intensifica di continuo.
Ogni giorno
potremmo riflettere su questo e chiederci: "Voglio aggiungere anche io
aggressività al mondo?" Ogni giorno, quando la situazione si fa tesa,
potremmo semplicemente chiederci: "Voglio praticare la pace o voglio
andare in guerra?".
Pema Chodron, Se il mondo ti crolla addosso. Consigli dal
cuore per tempi difficili, Feltrinelli, Milano 2012