Quando sei aperto, fai la tua esperienza
senza filtri [...]. Non cerchi di proteggerti [...].
Quando doni a te stesso la meravigliosa
possibilità di non affannarti a trovar te stesso in qualche concetto o emozione
particolare, allora l'apertura si dilata a tal punto che la tua identità si
trasforma sempre più in uno spazio aperto, cessando di essere solo un punto di
riferimento mentale, sotto forma di convinzione o di sensazione fisica.
Il punto principale non è sbarazzarsi dei
pensieri o delle emozioni, ma non sentirsi confinati al loro interno.
Niente può disturbare l'apertura. Niente
può disturbare la nostra vera natura. Restiamo turbati soltanto quando ci
chiudiamo, identificandoci con un dato punto di vista, un concetto riguardo a
chi siamo o a chi crediamo di essere; allora ci troviamo in conflitto con
quello che accade.
Basta essere, rimanendo in questo
luogo privo di parole.
Adyashanti, La danza del vuoto, Edizioni Tecniche
Nuove, p. 17-18.