Non si può.
Per noi,
forse, a volte vorremmo. Quando la stanchezza è tanta e non si vede la sua
fine. La nostra vita può sembrarci troppo provata, o abbastanza data. Vien
concesso a qualcuno di vivere intensamente, con un coraggio che non si sa di
avere, nelle mille chiamate di chi ha solo noi in cui sperare. È una grazia che
può consumare.
Viene il
giorno in cui si ha l'impressione di essere traccia, lasciata per pochi, in
terra o nel ricordo, per poco anche quello. E si resiste finché il cuore ci
basta e la malinconia non scava in noi maschere che interrogano e ci sentiamo
soli.
Però può
essere che tocchi attraversare notti lunghissime, e temere ogni sorta di
caduta, vassalli e mai cavalieri, e non sapere il proprio valore, bersagli di
chi passa e sa dove andare mentre noi no. E nessuno sembra aver bisogno di noi.
Qui è più
forte la tentazione. E ci pare di aver ragione.
Non so se le
notti son per tanti così nere, né se la resa si mostri a tutti con la promessa
paga e noncurante di una pace quale che sia.
Ma non si può,
perché per tutti questa è l'unica assoluta nostra preziosa vita, e quel che è
giusto c'è ancora chi lo aspetta, e non ha visto il principio del suo essere
eterno.
Si può esser
stremati e cercar compagnia. O solitudine. Ma arrendersi no.
Mariapia Veladiano, Ma come tu
resisti, vita, p. 66-67.