C’è qualcosa di
divino nelle nuvole. Sono vive, mobili, si trasformano, giocano col vento, si
lasciano riempire di sole, ci mandano la pioggia. Sono sempre bellissime, anche
quando portano il temporale e corrono insieme nel cielo come un esercito a
cavallo in una steppa polverosa.
In questo momento il
vento le allunga in fili evanescenti tirandole da una matassa compatta che sembra
opporre una resistenza tenace. Dev’esserci un vortice in quota perché la Croda
di Luna è tutta avvolta da questo turbante bianco filato.
Mariapia
Veladiano, Il tempo è
un dio breve, p. 201.