Pagine

sabato 27 ottobre 2012

UN CAPOLAVORO VIVENTE - Silvano Agosti



In Kirghisia è dovere principale di tutti non dimenticare mai che si vive una sola volta soltanto e ogni persona considera se stessa un capolavoro della natura e come tale concepisce i propri simili. Nessuno, se non immerso in un’ignoranza totale, si sognerebbe di usare un quadro di Van Gogh come vassoio per il tè o la Pietà di Michelangelo come attaccapanni.
“Qui da noi è chiaro a tutti che anche il più sprovveduto degli esseri umani, messo a confronto con qualsiasi opera d’arte, anche la più eccelsa, rivela qualità insuperabili e sublimi. L’essere umano vede, ode, sa muoversi, pensa, sogna, desidera, crea. Nessuna persona serena e rispettata come capolavoro vivente, si sognerebbe mai di rubare, mentire o uccidere.
Silvano Agosti, Lettere dalla Kirghisia, dalla Sesta lettera