Ma tutto ciò richiede una mente disciplinata. E quando parlo di disciplina, non parlo di sforzo. Parlo di qualcosa di diverso. Avete mai osservato attentamente un atleta? Lo sport è tutta la sua vita, ma che vita disciplinata conduce! E osservate un fiume che scorre verso il mare. Crea da solo le rive che lo contengono. Quando dentro di voi c'è qualcosa che si muove nella direzione giusta, crea la sua disciplina.
Il momento in cui si viene svegliati da quella puntura d'insetto che è la consapevolezza, è un momento splendido. É l'esperienza più splendida del mondo, la più importante. Non c'è niente, al mondo, di più importante del risveglio. Niente!
Non c'è niente di più splendido del fatto di essere consapevoli. Preferireste agire senza essere consapevoli delle vostre azioni, parlare senza essere consapevoli delle vostre parole? Preferireste ascoltare la gente senza essere consapevoli di quel che sentite, o vedere le cose senza essere consapevoli di ciò che vedete?
Il grande Socrate disse: «Una vita inconsapevole non è degna di essere vissuta». E' una verità che non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. La maggior parte della gente non vive una vita consapevole. Vive una vita meccanica, con pensieri meccanici - di solito appartenenti a qualcun altro - emozioni meccaniche, azioni meccaniche, reazioni meccaniche.
Volete vedere quanto siete meccanici in realtà? «Però, bella la tua camicia». Sentirvelo dire vi gratifica. E tutto per una camicia! Sentirvelo dire vi fa essere orgogliosi di voi stessi.
La gente viene a visitare il mio centro in India e dice: «Che splendido posto, che begli alberi», (dei quali io non sono affatto responsabile), «che clima piacevole» E già comincio a sentirmi bene, finché non mi sorprendo a sentirmi bene e mi dico: «Ehi, ma siamo impazziti? Che stupidata è questa?». Non sono io il responsabile di quegli alberi, né ho scelto io quel luogo. Non ho ordinato il clima: è capitato che ci fosse bel tempo per caso. Ma a che punto si arriva con la propria stupidità.
Mi viene detto che la mia grande cultura indiana prodotto un gran numero di mistici. Non sono stato io a produrli. Non sono io il responsabile. Oppure mi dicono: «Quel tuo paese, con tutta quella povertà - che schifo». Mi vergogno, ma non sono stato io a crearlo. Cosa succede? Vi siete mai soffermati a pensare?
La gente vi dice: «Lei ha un grande fascino» ed ecco che ci si sente al settimo cielo (è per questo che si dice: io sono O.K., tu sei O.K.). Un giorno scriverò un libro intitolato Io sono un asino, tu sei un asino. Ammettere di essere un asino è la cosa più liberatoria e magnifica del mondo. E' splendido. Quando la gente mi dice: «Hai torto» io rispondo: «Cosa ti aspettavi da un asino?».
Anthony De Mello, Messaggio per un’aquila che si crede un pollo, p. 44-46