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venerdì 28 ottobre 2011

LA COMPETENZA - Scuola di Barbiana


Agli esami di ginnastica, il professore ci buttò un pallone e ci disse: “Giocate a pallacanestro”. Noi non si sapeva. Il professore ci guardò con disprezzo: “Ragazzi infelici”.
Anche lui come voi. L’abilità in un rito convenzionale gli pareva importante. Disse al preside che non avevamo “educazione fisica” e voleva rimandarci a settembre.
Ognuno di noi era capace di arrampicarsi su una quercia. Lassù lasciare andare le mani e a colpi d’accetta buttare giù un ramo d’un quintale. Poi trascinarlo sulla neve fin sulla soglia di casa ai piedi della mamma.
M’hanno raccontato di un signore a Firenze che sale in casa sua con l’ascensore. Poi s’è comprato un altro aggeggio costoso e fa finta di remare. Voi in educazione fisica gli dareste dieci.
Scuola di Barbiana, Lettera a una professoressa, p. 29-30