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venerdì 21 gennaio 2011

FIDUCIA NEI RAGAZZI - Don Lorenzo Milani

Ho passato un momento di depressione perché mi pareva che tutti i ragazzi mi crollassero da tutte le parti e che non ci fosse più da fidarsi di nessuno, poi mi è passato subito. Non si può fare l'educatore e non fidarsi. Prima di tutto perché è un obbligo morale, un impegno verso i ragazzi e un'onestà davanti a Dio, perché anche l'educatore ha da farsi perdonare cioè da pretendere un'infinita fiducia che si rinnova a bischero sciolto anche quando tutte le prove sarebbero contro. E poi perché un educatore ha sempre delle soddisfazioni piccole o grandi e sa vedere i segni di speranza e di onestà dove gli altri non vedono. Prenderlo in tasca è il suo destino e il suo dovere, ma non sempre, qualche volta lo prendono in tasca gli altri e il ragazzo malvisto da tutti si rivela un gran galantuomo, un uomo adulto generoso e leale. Tanto più che spesso il tempo gioca a favore dell'educatore perché, crescendo, il ragazzo è più facile che faccia meno ragazzate, e non di più.

Lettere di don Lorenzo Milani priore di Barbiana, p. 237-238