Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

venerdì 20 gennaio 2017

DOPO LA CAMPANA DI VETRO – Lisa Cannella


Ho letto con molta attenzione il suo ultimo post e non posso che condividerne ogni singola parola. La scuola da anni è incatenata, imbavagliata, messa di continuo sotto la lente di ingrandimento, ostacolata dai genitori e dai nuovi "cattivi maestri".
A mio parere la causa di questa situazione è una soltanto: esiste un "sistema" politico, sociale, commerciale che vuole le nuove generazione ignoranti e impaurite, altrimenti le masse non sarebbero più controllabili. Far vivere i ragazzi sotto un' inutile, quanto mai opportuna, campana di vetro conviene a questo "sistema" che non vuole lo sviluppo di una capacità critica, lo sviluppo del vivere civile, aggregato, inclusivo . Dividere le persone, alimentare la cultura del sospetto è il veleno che serpeggia in ogni ambiente. 
In questo scenario notevolmente desolante, sono fermamente convinta che solo la cultura ci possa "salvare" e la scuola deve continuare a farsi carico di questa battaglia. Forse la vera sfida della scuola è rendere i ragazzi consapevoli di essere uomini e donne liberi, capaci di autodeterminare le loro scelte, capaci di ponderare con saggezza e audacia ogni singolo gesto. Il coraggio della vera libertà romperà le campane di vetro, dell'ignoranza, dell'omertà, del falso perbenismo.
Oggi è anche il giorno dell'Epifania e nell'epoca dei "selfie" non è facile capirne la logica ... oggi è la manifestazione del volto "di un altro", il volto di un bambino adagiato sulla mangiatoia, l'unico volto che può raccontarci il nostro, dirci chi siamo e liberarci dalle nostre paure: per porsi davanti quel volto ci vuole coraggio, perché dobbiamo abbandonarci rinunciando ad ogni più piccola resistenza.
Fino a quando la nostra Società e in particolare la "civilissima" Europa continueranno a mettere in disparte il bambino adagiato sulla mangiatoia, non vedo margini di crescita, di dialogo, di speranza, di coraggio, di A-more.
L'augurio per questo nuovo anno è che tutti, in modo particolare le giovani generazioni, possono ritrovare quei principi umani e civili smarriti da tempo e che si faccia della cultura, quella vera, lo strumento per uscire dalle sabbie mobili in cui siamo precipitati.

Lisa Cannella
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