Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

NEWS

Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

venerdì 6 febbraio 2015

QUANDO TI BRUCIANO VIVO – Deborah Dirani


C'erano questi nuotatori dell'aria che muovevano braccia e gambe in una lotta già persa con la terra che li aspettava. Era l'11 settembre 2001 e loro erano i lavoratori dei piani alti delle Twin Towers: uomini e donne che usando tutta la razionalità che rimaneva ancora loro sceglievano (accidenti, sceglievano) di fiondarsi giù da una finestra e morire schiantati con la faccia al suolo piuttosto che bruciare vivi.
Sceglievano una morte certa a una che, forse, lo era meno. Sapevano cosa li attendeva parecchie decine di metri più sotto. Intuivano cosa li aspettava se fossero rimasti chiusi nelle loro stanze col fuoco che, un minuto dopo l'altro, si mangiava le pareti.
Io quei corpi che nuotavano in quella vasca fumosa che era il cielo di New York non sono mai riuscita a dimenticarli. Non riesco a dimenticare la disperazione di chi arriva a scegliere una morte piuttosto che un'altra. E oggi, cercando di incrociare i miei occhi con quelli che mi offriva il fotogramma di un ragazzo giordano di cui fino a un mese fa ignoravo l'esistenza, ho pensato a quei nuotatori che hanno preferito il vuoto alle fiamme.
Provate, io l'ho appena fatto, a passare un dito sopra il fuoco di un accendino: un male infame. Basta la frazione di un secondo per tirare giù il cielo di sacramenti, dal male che fa.
E adesso chiudete gli occhi e provate a immaginare quel dolore replicato all'infinito. Quel dolore che parte dai vostri piedi, si arrampica veloce su per i vostri vestiti imbevuti di un accelerante qualsiasi, che vi avvolge le gambe. Iniziando dalle caviglie si insinua fino alle cosce e poi su agli organi genitali. Brucia i vostri peli, uno dopo l'altro ma voi non potete distinguerne la sequenza temporale. Sentite quel male infame e la puzza che lo accompagna. Se la fortuna (a volerla proprio chiamare così) vi viene in soccorso i vostri neurorecettori del dolore mandano tutto a quel paese e vi regalano il sollievo dello stato di shock. Se invece la vostra soglia di sopportazione del dolore è drammaticamente alta, avrete modo di sentire il fuoco che vi trapassa la carne, ve la strappa via un lembo dopo l'altro e continua a salire arrivando alla pancia, alla schiena, al petto, al collo. Le mani ve le ha già prese: ve le ha prese quasi subito perché quel poco di istinto di sopravvivenza che vi rimane, dopo avervi fatto piegare sulle ginocchia, vi spingerà a cercare di fermare il dolore delle fiamme premendo le mani sulle parti del vostro corpo che bruciano. L'istinto di sopravvivenza si arrende all'evidenza: le vostre mani sono infuocate. Proverete a rotolarvi a terra, meglio se sabbiosa, ma quella terra sarà imbevuta di quello stesso liquido accelerante che avete addosso e così anche l'ultimo tentativo di sopravvivere al fuoco si spegnerà (solo lui, il fuoco no).
Per tutto il tempo di questa inconcepibile agonia avrete urlato con una voce sconosciuta: non può certo essere la vostra voce quel suono belluino che nasce dalle viscere più profonde. Urla senza lacrime, o se ci saranno, le lacrime saranno quelle provocate dal fumo che nasce da voi e vi avvolge.
E ora riaprite gli occhi e pregate che ogni guerra finisca. Che finiscano le rappresaglie veterotestamentarie che oggi hanno appeso per il collo una donna senza dio, giustiziata in fretta e furia: per uno dei miei, uno dei tuoi.
Perché se continueremo così a uno dei miei, uno dei tuoi, un giorno dopo l'altro, potrà arrivare il giorno in cui a bruciare (a occhi aperti) saremo noi.
Che riposi in pace quel ragazzo, che riposi in pace la donna uccisa per pareggiare una contabilità diabolica. Che riposino in pace tutti: perché io non riesco a vedere l'origine di questo ennesimo male dell'umanità. E non so distribuire colpe o ragioni. So solo contare i morti.
Deborah Dirani, Quando ti bruciano vivo, “L’Huffington Post”, 4 febbraio 2015


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...