Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

sabato 10 gennaio 2015

ARRENDERSI – Mariapia Veladiano


Non si può.
Per noi, forse, a volte vorremmo. Quando la stanchezza è tanta e non si vede la sua fine. La nostra vita può sembrarci troppo provata, o abbastanza data. Vien concesso a qualcuno di vivere intensamente, con un coraggio che non si sa di avere, nelle mille chiamate di chi ha solo noi in cui sperare. È una grazia che può consumare.
Viene il giorno in cui si ha l'impressione di essere traccia, lasciata per pochi, in terra o nel ricordo, per poco anche quello. E si resiste finché il cuore ci basta e la malinconia non scava in noi maschere che interrogano e ci sentiamo soli.
Però può essere che tocchi attraversare notti lunghissime, e temere ogni sorta di caduta, vassalli e mai cavalieri, e non sapere il proprio valore, bersagli di chi passa e sa dove andare mentre noi no. E nessuno sembra aver bisogno di noi.
Qui è più forte la tentazione. E ci pare di aver ragione.
Non so se le notti son per tanti così nere, né se la resa si mostri a tutti con la promessa paga e noncurante di una pace quale che sia.
Ma non si può, perché per tutti questa è l'unica assoluta nostra preziosa vita, e quel che è giusto c'è ancora chi lo aspetta, e non ha visto il principio del suo essere eterno.
Si può esser stremati e cercar compagnia. O solitudine. Ma arrendersi no.

Mariapia Veladiano, Ma come tu resisti, vita, p. 66-67.
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