Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

venerdì 13 aprile 2012

IL SOGNO - Tomas Espedal

In metro a Parigi (2012)

Un sogno. Che cos’è un sogno? Mi sveglio, che cosa ho sognato?  Qualche istante fa lo sapevo benissimo, mi dico: te lo devi ricordare, e adesso è svanito. Non ricordo niente di ciò che ho sognato. Sembrava così concreto, dai contorni così netti, come se fosse reale e importante, ma non appena ho aperto gli occhi, si è dissolto nel nulla. Ho perso il sogno. E’ come perdere una chiave; sono davanti alla porta di casa, voglio entrare, voglio andare a casa, ma la chiave è sparita, non la trovo. Sono chiuso fuori, frugo nelle tasche, fuori dalla casa che ho preso in affitto; il bancomat, qualche pastiglia, monetine e nessuna chiave. Per qualche minuto sei senza casa; che cosa faccio? E’ estate, la temperatura è mite, è notte e la luna brilla, decido di dormire all’aperto. Trovo un posto in giardino, sotto il melo, improvviso un giaciglio con ramoscelli e la mia giacca, il maglione mi farà da coperta. Coricato sotto l’albero, guardo in su, verso i rami e le stelle, sento gli uccelli irrequieti: non dormono? Domani arriverà con la chiave, la donna con cui vivo. Finalmente ricordo il sogno. Mi lasciavi, restavo solo, di nuovo. 

Tomas Espedal, Camminare dappertutto (anche in città), Milano 2009, p. 91-92

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